Può un viaggio con persone perfettamente sconosciute darti conferma o meno di essere una bella persona? Per Monica sì se, insieme a una compagnia con cui sai di condividere dei valori, c’è un’organizzazione che ti concede il giusto tempo e il giusto spazio per guardarti dentro. Senza forzature o imbarazzi. Un contesto autentico, in semplicità, che ti permette di sentire le altre viaggiatrici e te stessa per quello che siete: viaggiatrici libere.
Immaginate una grande collina verde, lontana da tutto ciò che rappresenta per voi la “confusione”. Immaginatela illuminata dal sole, con la luce accecante di un mezzogiorno di primavera inoltrata.
Ecco, questa è Monica, una viaggiatrice di 37 anni pervasa di speranza, energia, positività.
Ha una vita che la rende felice, un lavoro da impiegata che quasi ogni giorno la porta nel caos della metropoli milanese, da cui scappa però volentieri, per tornare nella casa che condivide con il suo compagno, vicino a Como. La sua vita è condita di tante cose, tra libri, camminate, musica e, soprattutto, viaggi. Non li usa, come tante e tanti, per evadere, ma per dissetare la sua voglia di curiosità, di restare sempre in costante apertura alla vita, pronta ad accogliere quello che ogni viaggio le possa offrire.
Ed è capitato così che più di una volta sia partita completamente sola, un’immersione nella natura camminando in posti poco conosciuti, lontana dalla frenesia quotidiana. Con sé, porta la leggerezza. Leggerezza nel bagaglio e leggerezza mentale, lasciando a casa le aspettative, pronta ad accogliere semplicemente quello che il viaggio le regala, come un dono.
Quando un’amica le parla di Destinazione Umana, riconosce subito in questa realtà dei valori condivisi e desidera saperne di più. Man mano che ne scorre le pagine del sito e del profilo Instagram sente crescere dentro di sé una carica speciale: non è sola in questo suo sentire, ci sono altre persone che vivono il viaggio, la vita, come lei e che offrono tutto questo a donne che desiderano essere in cammino. In tutti i sensi.

“È bello sapere che ci sono realtà così, persone che la vivono e pensano come te. Destinazione Umana ha un approccio unico ai viaggi e, in generale, alla vita, diverso da quello che spesso trovi altrove, che è più standard, banale, in qualche modo di massa”.
Tra le tante mete che la attraggono, sceglie il Weekend scrittura e natura sui colli bolognesi, che unisce cammino e scrittura autobiografica, e non ne rimane delusa. Il viaggio inizia prima ancora di partire con i primi contatti tra le partecipanti. E la ricchezza inizia, perché la conoscenza di persone nuove, magari anche più grandi, per lei ha questo sapore. È la prima volta che parte in un viaggio di gruppo con perfette sconosciute. Ma sa già che troverà valori comuni, come la sua voglia di scoperta e di novità.
“Il viaggio per me deve essere un viaggio ispirazionale: deve ispirarti, farti muovere qualcosa dentro. Ma prima ancora, deve darti la possibilità di aprire dentro te uno spazio per fare emergere questo ‘qualcosa’. Spesso noi donne siamo oberate di responsabilità e non abbiamo né tempo né spazio perché questo accada. Destinazione Umana ti permette di creartelo questo spazio e di tornare con quel qualcosa in più”.
E così il weekend ispirazionale scorre tra l’accoglienza della proprietaria dell’agriturismo, che l’ha fatta subito sentire a casa, la stimolante attività di scrittura, il senso di pace che solo la natura ti sa dare e il clima spontaneo, persino intimo che si è creato immediatamente tra il gruppo. Quel sentirsi libera di essere semplicemente quella che si è, un’autenticità spesso rara nel quotidiano. Una tranquillità, una forte serenità pronte a trasformarsi in energia nella lunga camminata del giorno dopo, culminata in un ascolto e confronto reciproco tra le viaggiatrici, mentre assaggiavano i prodotti locali.
“Quando sono rientrata mi sono detta che avevo proprio fatto bene. Mi sono data la conferma di essere capace di stare in una situazione in cui non conosco nessuno, che è una cosa per me molto importante. Ma anche che sono una bella persona, perché è una cosa che capisci solo se hai il confronto con altre persone. Belle persone, in questo caso. Intraprendenti, non superficiali, curiose. Libere”.
Mi ha fatto molto riflettere questo. Partire con persone sconosciute, sì, ma con cui sai già in partenza di condividerne i valori, avendo scelto questo specifico progetto, ti porta ad arricchirti, sicuramente, a metterti in gioco. Ma ti porta anche ad avere il giusto contesto per guardarti realmente dentro, metterti su quella linea di confine -tra il tuo sguardo interno e un imprescindibile sguardo esterno- che riesci a toccare solo se l’esterno è davvero “ispirazionale”.
Ma l’ultima riflessione di Monica è stata per quelle donne che faticano più di altre (per situazione sociale, per pregiudizi) a rischiare, a provare. Senza sapere quello che si potrebbero perdere.
“Tra le donne c’è spesso tanta solitudine, che comporta la paura di fare un’esperienza come questa. È importante dare la possibilità a tutte le donne di farla, di aprirsi al mondo, anche se non conoscono nessuno. È un progetto davvero importante per la società in cui viviamo”.
[Questa intervista fa parte della nostra nuova rubrica “Le interviste di Chiara” a cura di Chiara Monteforte]