Viaggio spirituale: perchè partire per nutrire l’anima

Ti capita spesso di desiderare di staccarti dal quotidiano e di nutrire la tua parte più profonda? In che momento sei della tua vita? La tua anima è sufficientemente grande ad accogliere tutta te stessa?

Quando la lezione settimanale di yoga o un massaggio, una passeggiata, ordinare un dolce o leggere il tuo libro preferito non bastano a farti sentire in pace con te stessa, potrebbe essere per te il momento giusto per scegliere una meta che ti aiuti a ritrovare l’equilibrio perduto.

Partire per un viaggio spirituale significa soprattutto riconnettersi in modo profondo con una parte delicata di noi stessi: quella della nostra anima. Quel qualcosa di intangibile che guida molti dei nostri passi e delle nostre azioni, soprattutto quelle che non trovano risposte usando esclusivamente la razionalità.

Un viaggio spirituale per ritrovare se stessi

La prima domanda da porci è: perché fare, proprio in questo momento, un viaggio spirituale? Che cosa significa? In che momenti della nostra vita la nostra parte spirituale ci ha aiutato? In che modo possiamo rievocarla e nutrirla, se l’abbiamo persa?

Da dove partire per ritrovare se stessi

Ci sono tanti modi per trasformare un viaggio in un viaggio spirituale per trovare se stessi.

Per alcuni il cammino è lo strumento più diretto. C’è la fatica, il sacrificio, la fiducia nella strada e la gioia di arrivare in fondo ad un traguardo che è soprattutto interiore: tutti elementi che nutrono il nostro lato spirituale.

DAVID LE BRETON diceva: “Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi. (IL MONDO A PIEDI. ELOGIO DELLA MARCIA)

Ma il cammino non è il solo strumento per raggiungere ed incrementare il proprio lato spirituale.

Un altro approccio è quello di “ritararsi” dalle normali dinamiche di vita quotidiana e immergersi in un luogo che ci aiuti a connetterci con noi stessi, da qui il concetto di ritiro spirituale.

Ci sono al mondo tantissimi luoghi particolarmente spirituali che molti consigliano per ritrovare se stessi. Sicuramente il fatto di essere impregnati di una spiritualità che sta intorno a noi ci aiuta nella nostra introspezione: passeggiare tra i templi indù, praticare yoga con i monaci tibetani; pregare facendo girare le sacre ruote di Katmandu o in ginocchio sui tappeti della moschea blu di Istanbul, oppure ancora davanti al monte Athos in Grecia, sul lago Titicaca o sotto la cupola di San Pietro, ci fa percepire la spiritualità del mondo, ci relativizza e ci fa sentire parte di un tutto più grande di noi.

Inoltre, ci fa meravigliare e la meraviglia è una porta per la spiritualità.

Qual è l’obiettivo del tuo viaggio spirituale?

Ricorda sempre, però, che ogni percorso spirituale, qualunque esso sia deve essere rivolto verso noi stessi, nell’intimità della nostra anima. Per realizzare ciò, non serve andare tanto lontano. Più che in avanti, si dovrebbe andare dentro. È quando siamo connessi con noi stessi, in un vero e proprio ritiro spirituale, cioè quando ci “ritiriamo” dal mondo per volgere lo sguardo su di noi che avviene l’illuminazione.

Tutto questo avviene se siamo in grado di farci le domande giuste e saper cogliere quello che è destinato a noi in quel preciso momento.

La crescita avviene quando decidiamo di ascoltare il nostro bisogno di “stacco” dalla routine e di dare spazio al nostro bisogno di spiritualità, di connessioni autentiche con il nostro tutto interiore. Come per ogni viaggio è importante chiederci: qual è il mio obiettivo per questo ritiro spirituale? Cosa voglio ottenere, in quanto tempo? E, soprattutto, come?

I luoghi per ritrovare se stessi

I luoghi per ritrovare se stessi non sono tutti uguali. Ci sono luoghi che aiutano la nostra introspezioni, che ci rilassano, in cui sentiamo una profonda energia che nemmeno sappiamo spiegare.

Non serve andare lontano, spesso basta un luogo che semplicemente ti ispiri, per il quale senti qualcosa. Ecco, da questo richiamo, lasciati trasportare. Scegli un luogo che per te è simbolico, magari è legato alla tua infanzia o magari è un posto di cui hai sempre sentito parlare o ancora, è un sogno del momento, un desiderio di distacco.

È un viaggio spirituale soprattutto quando decidi di riconnetterti con la parte più profonda di te stesso. Non ci sono ricette o soluzioni è solo un lungo e, a volte, faticoso dialogo con se stessi che però regale sorprese inaspettate, di una profondità vertiginosa. Questo è il vero viaggio spirituale per ritrovare se stessi.

Noi abbiamo qualche proposta, magari trovi quella giusta per te.

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